TERAMO – Una irresistibile voglia di trasgredire le disposizioni del decreto governativo sembra aver preso i cittadini, in particolare quelli che avevano già preventivato di fare la gita di Pasquetta. C’è chi si è (ri)scoperto runner, oppure c’è chi non ha mai trascorso tante ore in compagnia del proprio cane, fuori casa, come in questo periodo, ma l’occasione pasquale ha offerto all’opinione pubblico un nuovo trasgressivo protagonista: il parroco che non accetta la restrizione. Succede in un paese del Teramano, dove il prete non rinunca al contatto con i fedeli, soprattutto alla vigilia della veglia pasquale e nella sua chat li invita a farsi vedere in chiesa, "alla chetichella" suggerisce, o come si dice a Napoli "a umma umma", affinchè possano ripetere il tradizionale gesto della vigilia di benedire i cibi pasquali: perchè siano il maggior numero possibile (i cibi da benederire), raccomanda anche di racogliere quelli dei vicini e di portarli sull’altare della chiesa madre. Un messaggio ripetuto ai ritardatari o a chi non è riuscito a raggiungere la chiesa: seconda chance alle 19, prima delle veglia pasquale…
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